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abbsv01 Ricetta della tradizione dei castelli romani, il nome è dovuto al fatto che questo piatto veniva servito,  dal proprietario della cantina, agli operai  che provvedevano alla svinatura. La svinatura è quella operazione durante la quale si separa il vino nuovo dalla vinacce. L'abbacchio è, tradizionalmente, l'agnello che non ha ancora mangiato l'erba, quindi molto piccolo.

A noi però così non piace e chiediamo a Giacobbe (il papà di Aurora che alleva pecore) un animale più grande. Questa ricetta, in genere, viene fatta con la spalla dell'abbacchio fatta a pezzi perchè le costolette si fanno a scottadito (arrostite sulla brace) o fritte, la coscia si fa al forno con le patate.

Ingredienti:
- una spalla di abbacchio fatta a pezzi
- un rametto di rosmarino
- due spicchi d'aglio
- peperoncino
- mezzo bicchiere da vino di aceto
- olio extr.oliva
- 6 pomodorini

Procedimento: mettete i pezzi di abbacchio in una larga padella, senza niente, e fateli rosolare. Una volta ultimata la rosolatura aggiungete 3 cucchiai d'olio e coprite la padella, lasciate cuocere per circa 30 minuti. Intato pestate nel mortaio l'aglio e gli aghi di rosmarino, aggiungete poi l'aceto e il peperoncino. Quando l'abbacchio sarà cotto aggiungete il pesto e salate. Fate restringere il sugo e due o tre minuti prima  di spegnere aggiungete i pomodorini divisi a metà. Servite ben caldo. Un'ultima cosa: a dispetto della tradizione io uso l'aceto balsamico con un cucchiaio di aceto normale.

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