Quest'anno per Natale ho ricevuta un bel pò di salmone affumicato, ormai stufi delle tartine ho pensato di utllizzarlo per una pasta al forno. Per aromatizzare e smorzare il gusto grasso del salmone ho usato semi di coriandolo e buccia di arancia, per legare il tutto la besciamella e, per ingentilire, la mozzarella.
Il risultato è stato molto soddisfcente e l'insieme delicato. Fate attenzione a non fare seccare la preparazione cuocendola troppo.
Da Eataly in questi giorni stanno pubblicizzando l'ultima novità: il pane mediterraneo, ossia pane integrale con un mix di farine del Mulino Marino e semi vari, pane venduto, tra l'altro ad un prezzo di tutto riguardo. Per me però novità non è perchè questo tipo di pane lo preparo da oltre un anno!
Ho assaggiato questi gnocchi da Eataly, mi sono piaciuti molto e ho provato a rifarli. Naturalmente ho apportato qualche modifica in quanto ogni ricetta viene poi reinterpretata da chi la esegue.
Capita che a volte ti trovi a dover prepare un dolce in poco tempo con le cose che hai già in casa e prepari un dolce molto buono e graditissimo. La tenerella di Santin mi girava da un pò in testa e visto che di cioccolata ne avevo in abbondanza perchè non provare? Gli abbinamenti per rendere il dolce più sfizioso sono presto fatti: arancia, fragole e menta.
Maggio tempo di ciliegie e quindi, di dolci con le ciliegie, a grande richiesta, mi sono cimentata con un dolce americano, la classica cherrie pie.
Di mio ho messo ben poco, solo l'esecuzione e qualche variante, ma se non scrivo tutto e per bene a mente fresca il prossimo anno non ricorderò più niente e sarò di nuovo assalita da mille dubbi. La ricetta è presa da qui, Ornella e Paola sono sempre una garanzia, precise e generose dispensatrici di consigli. Questa colomba, rigorosamente con lievito di birra, il lievito madre non è nelle mie corde e mi fa venire l'angoscia, ha visto la luce in 12 ore, iniziata alle 9 e sfornata alle 21. Perfetta sia come lievitazione che come gusto, giusta la quantità di aromi, poco dolce e morbidissima è stata un successone al pranzo di Pasqua, ne ho salvato un pezzetto perchè ho captato un' occhiata storta di mio marito.
Sfogliando un piccolo libro sulla storia di Castel Gandolfo, antica residenza estiva dei papi, ho ritrovato questa ricetta di un primo che era di gran moda negli anni 60/70. Fettuccine alla papalina perchè pare che fossero state elaborate dal cuoco di Pio XII intorno agli anni 50. All'epoca furoreggiava "la carbonara", che alcuni ritengono sia stata ispirata dai soldati americani che mangiavano uova e bacon, il papa; che era nobile e quindi raffinato, avrebbe chiesto al suo cuoco di ingentilire un pò il piatto e renderlo più aristocratico in modo da poterlo servire nei pranzi ufficiali. Il risultato fu un piatto semplice ma molto saporito da provare assolutamente.
Appena arrivano gli ospiti bisogna subito metterli a proprio agio servendo loro un bicchiere di buon vino come aperitivo e cosa c'è di meglio che servire insieme al vino dei biscotti salati? Dal libro "Quello che piace a Irene" di Irene Berni, ricevuto in regalo per il mio compleanno, ho preso questa semplice ma saporita ricetta. All'originale ho aggiunto un uovo perchè diversamente i vari ingredienti non si sarebbero amalgamati e una bella grattugiata di tartufo nero che avevo in frigo.